"Il codice degli occhi"

"Il codice degli occhi"
“Ti lascio le tue riflessioni / io sono troppo di carne/ e vivo in questo mondo/ partorita da una cicatrice azzurra.” (a.r.) ... “La poesia di Anna Rizzardi può, a prima vista, apparire semplice, quasi che si componga da se stessa. In realtà, oltre a questo dato spontaneo che diamo per assunto e imprescindibile, bisogna dire che la scrittura di questa Autrice ha e nasce da un profondo retaggio di solidi saperi e da una lunga meditazione - anche in qualità di attenta lettrice: lo stesso Leopardi infatti affermava che per essere poeti bisogna essere prima di tutto lettori - sulla tecnica e sullo stile da impiegare nei suoi scritti. A ciò non concorrono solo gli appassionati studi classici e umanistici, perché questi, da soli, non possono bastare a spiegare le capacità di scrittura, né attestano a-priori alcuna capacità poetica. È che Anna Rizzardi, con la sua profonda sensibilità, non solo scrive Poesia, ma pensa in Poesia: ha cioè un vero e innato talento, continuamente confermato da espressività poetica e cura e attenzione in ogni suo scritto. È attenzione per ogni particolare del linguaggio e attraverso quanto scritto finora, posso dire che Anna Rizzardi “dona” la sua anima al lettore che si approssima a leggere questi testi e in questi scritti il lettore trova il cuore e l’anima di questa Autrice. Sente tutto ciò e attraverso le parole scritte, il lettore ri-sente e ri-ascolta le proprie emozioni, perché Anna Rizzardi si s-porge verso il lettore." ( Carmine Valendino, Presidente dell'Associazione culturale "Luna Nera")

domenica 22 giugno 2014

spesso
guardo il Cielo

da sotto in su

è più facile cogliere
i girasoli
interrotti
il riso leggero

il piatto immobile della salvezza

ho dei numeri sul collo
a raggio di stella
e mi passano
oziosa la vita
col suo due accettabile
col suo tre passabile
col suo cinque....dolce e inalterabile
....
i segni particolari (che scivolano nel giorno)
sono vari invece
mi saranno tolti
con la pelle
quando l'inventario
non tornerà più, mentre addormento il taccuino tra le gambe

non rendo conto tra le ciglia
di quelli insoluti
ogni singolo dito
ne canta
la rugiada____e ride
del singulto breve, vero,
rosso
che sa di terra umida

*

ph Giovanna Meo


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