"Il codice degli occhi"

"Il codice degli occhi"
“Ti lascio le tue riflessioni / io sono troppo di carne/ e vivo in questo mondo/ partorita da una cicatrice azzurra.” (a.r.) ... “La poesia di Anna Rizzardi può, a prima vista, apparire semplice, quasi che si componga da se stessa. In realtà, oltre a questo dato spontaneo che diamo per assunto e imprescindibile, bisogna dire che la scrittura di questa Autrice ha e nasce da un profondo retaggio di solidi saperi e da una lunga meditazione - anche in qualità di attenta lettrice: lo stesso Leopardi infatti affermava che per essere poeti bisogna essere prima di tutto lettori - sulla tecnica e sullo stile da impiegare nei suoi scritti. A ciò non concorrono solo gli appassionati studi classici e umanistici, perché questi, da soli, non possono bastare a spiegare le capacità di scrittura, né attestano a-priori alcuna capacità poetica. È che Anna Rizzardi, con la sua profonda sensibilità, non solo scrive Poesia, ma pensa in Poesia: ha cioè un vero e innato talento, continuamente confermato da espressività poetica e cura e attenzione in ogni suo scritto. È attenzione per ogni particolare del linguaggio e attraverso quanto scritto finora, posso dire che Anna Rizzardi “dona” la sua anima al lettore che si approssima a leggere questi testi e in questi scritti il lettore trova il cuore e l’anima di questa Autrice. Sente tutto ciò e attraverso le parole scritte, il lettore ri-sente e ri-ascolta le proprie emozioni, perché Anna Rizzardi si s-porge verso il lettore." ( Carmine Valendino, Presidente dell'Associazione culturale "Luna Nera")

venerdì 24 gennaio 2014

quanti fili nel
tuo specchio...creatura

districali
aggrappati alla rosa...

la fatica e'
questo parlare
con indirizzi
su carta stropicciata

non e'
solo vuoto
terra
o fiore di pensieri

____e' carne...costante
che lavora
si permea nel gioco
nel viaggio
urla, sorride, crea
piange

morire se necessita'
chiede...mondarsi
per fiorire...

nel sudore

nell'alito contro bufera...



*


foto katia chausheva
 




domenica 19 gennaio 2014




avevi dentro una pianura

un sentiero

una ricerca

"Non calpestare
le aiuole" ti dicevano

ma tu sussurravi
ridevi
oscillavi
eri tristezza
e
gioia

smorfia di
paura e cielo
nessun segno particolare

solo tanto amore

la netta divisione
di breve comprensione

____quella che nasce
dalle labbra
di una goccia di pioggia
d'estate


*








foto anka zhuravleva

sabato 4 gennaio 2014

intingo nel penultimo sentire
il dio del mio petto

alito libero,nel centro

meta tinta di giallo
nella condiscendenza
di un sorriso baciato

sto vivendo, nel sangue
e non mento
mai

nulla nell'indifferenza
nemmeno l'ago rotto

anche un fiore, che grigio sia.


foto anka zhuravleva