"Il codice degli occhi"

"Il codice degli occhi"
“Ti lascio le tue riflessioni / io sono troppo di carne/ e vivo in questo mondo/ partorita da una cicatrice azzurra.” (a.r.) ... “La poesia di Anna Rizzardi può, a prima vista, apparire semplice, quasi che si componga da se stessa. In realtà, oltre a questo dato spontaneo che diamo per assunto e imprescindibile, bisogna dire che la scrittura di questa Autrice ha e nasce da un profondo retaggio di solidi saperi e da una lunga meditazione - anche in qualità di attenta lettrice: lo stesso Leopardi infatti affermava che per essere poeti bisogna essere prima di tutto lettori - sulla tecnica e sullo stile da impiegare nei suoi scritti. A ciò non concorrono solo gli appassionati studi classici e umanistici, perché questi, da soli, non possono bastare a spiegare le capacità di scrittura, né attestano a-priori alcuna capacità poetica. È che Anna Rizzardi, con la sua profonda sensibilità, non solo scrive Poesia, ma pensa in Poesia: ha cioè un vero e innato talento, continuamente confermato da espressività poetica e cura e attenzione in ogni suo scritto. È attenzione per ogni particolare del linguaggio e attraverso quanto scritto finora, posso dire che Anna Rizzardi “dona” la sua anima al lettore che si approssima a leggere questi testi e in questi scritti il lettore trova il cuore e l’anima di questa Autrice. Sente tutto ciò e attraverso le parole scritte, il lettore ri-sente e ri-ascolta le proprie emozioni, perché Anna Rizzardi si s-porge verso il lettore." ( Carmine Valendino, Presidente dell'Associazione culturale "Luna Nera")

mercoledì 30 aprile 2014

in braccio alla natura

anche tra macerie
sintagmi di volo
acceso

denudata di ragnatele

come fiore
di pioggia

sotto i piedi
il visibile

negli occhi
le cinque dita
del sole


*
ph Emanuela Migliaccio



preghiera
di pioggia

nella notte...

cinture, bottoni,
mesi, fazzoletti a
completarne l'indice
senza pagine

mi denudo di
falsità
e recito la danza
della Luna,
sto sulla scena
con le mani appoggiate

al barlume

e ogni cosa
muta, il si può
si fa data

carne

viaggio...

e
scende
in gola

*

ph Barbara Marin









spegnere per un istante
la sveglia del tempo
e tastare al buio impronte
nei capelli sottili
dell'aria
mentre
intrecciamo aliti di mani invisibili
nel crepuscolo..

invocare i due pianeti
in un tratteggio di visi
cucendoli...
con ago e filo di luna

favole tremanti
nella bocca
di un angelo..


*

ph Nunzia Convertino


domenica 27 aprile 2014

se tu sfiorassi
anche solo un ricamo..
tra le mie sillabe
capiresti il lampo
l'alba
la terza luna
...quella che stringe alla gola



*

ph debora morelli


domenica 20 aprile 2014

sfibrarsi
all'infinito

rosa
nella rosa

collo
nel collo

e soffiarsi
nello stesso palmo...

camminando
sicuri

nella polpa
del cielo


*


se mi spii
nei sogni d'acacia
troverai mezzi mari in idiosincrasia
costante col cielo (il fatto normale non sente, mai)
nicchie di baci a mezz'aria, cose volute
frastornate da remore di piombo
mi vivrai iride
un po' spaesata tra consigli di pelle
e metafore d'estate
mentre l'autunno ha sempre dimora
nelle mani...
sarà solo numero
in estasi
di sillabe bagnate ...ma credimi, senza trattenere
il respiro


*
ph Nunzia Convertino


in quella tua piccola mano
triste di suoni
un arcobaleno cadenzato...che non varca la soglia
e' solo un gorgoglio..
uniscila alla mia ...presto...anima senza gioco

a forza di rimboccare i colori
toccheremo un po' d'ordine
e
la domanda senza senso
..........
*

ph Filiz Tülü


e il verso
vola cieco
carnale
puro....

e non è cinema muto
ma scava pelle (rotola nell'incavo segreto)
ogni tessuto...nel suo grido
lotta
nelle vene
(rotola nel fiato biondo)

si lega al dito
e fiuta il guardaroba...

ti guarda
a occhi chiusi
con la prepotenza di un
miracolo
che strappa qualcosa con le radici...

*

ph Romina Dughero


è un lieve accenno
sa di petalo spiga stelo
incoerenza

tra pietre umide
ostinate si vacilla
sono viaggi che agitano braccia
incolumi
risvegliano millenni
anime migrate
ancora fluttuanti
nel loro letto bagnato di
pioggia

grida recise
non arrivate in superficie
o che hanno parlato
racchiuse in scarpe troppo strette

piegate in conversazioni lunari
o corpi dolenti...
tremano

lottano ancora....respirano
le senti?

*

ph Luca Barlocci


martedì 15 aprile 2014

e questo disperdersi
vaneggiare
nella casa degli dei...se esistono...
refrattari...nascosti...
non c'è alito di muschio che possa
competere col sole
con la parentesi sericea di un viaggio
che sale dal collo al respiro di un oblio
anche momentaneo
ma in comunione con l'elisio
non voluto, che si accende nel corso
di un lento sfiorare....
con i tuoi capelli in mano

nei lembi
solo un velo che s'infrange
e vive di domanda

*





ph Barbara Marin
ritornerai
acqua
dagli occhi grandi
concepirai immaginari e
mezzi colori (dall'involucro di pelle)
sussurrerai al buio e
capterai quella selva d'immagini
che sin dall'alba
si accascia
ai tuoi piedi

immateriale nel tuo camminare

in un quadro contemporaneo
miscelerai quell'ovale
dai capelli biondi
e gli occhi a mandorla
per non far torto al mistero
che ti aleggia intorno

e sul gradino di un eremo
troverai la chiave del libro
che hai imparato a scrivere
con le unghie e i piedi feriti...

ritornerai acqua
dalle dita sottili....
a prescindere dalla domanda
del cielo

*


ph Barbara Marin
non vedi che la terra

ha la forma rotonda
e si attorciglia alle mie gambe
di faticosa leggerezza

ama agguantare
il grigio, sorvolare il bianco
baciare la forma dondolante
trattenere il riso in gola
nell'estasi di tre parole

l'abisso non la divide dalla voragine
dell'ammenda
e una fata (non so se sia buona)
le stringe le gote
e le bagna di sole
ogni mattina o all'occorrenza
nel tramonto della pelle
e di un volo troppo alto...

guardalo mentre ricresce
e viola la nebbia perchè sa
perchè ama
perchè contrabbanda le braccia
con le foglie dell'eden.....

*

ph debora morelli
peccato quel fiore
intriso sulla schiena

peccato quella macchia
metamorfica che trascende e s'innalza
d'intrigante vertigine
scalza

peccato quella tempera
malriuscita
che esce dal vetro opaco

è incline, una tenerezza
vessata tra tre piume

nulla di riprovevole,

solo una seduta spiritica
di anime di poesia.....

*

































ph Debora Morelli

giovedì 10 aprile 2014

Raggrumata in un bacio
D'erba, nel fiato di un Cielo
Che mi sente .....
Toccalo, prima che sia luce...


*


ph Ayten Güven

martedì 8 aprile 2014

tu lo sai
quanto gli immaginari sproloqui
non possano addentarti
nel rosso

nei tuoi occhi c'è quel non so che
che vibra di scoperta purpurea
non si accascia facilmente
al suolo
perchè capisce- con un solo sguardo, non di carta
entra
nelle vite altrui
le inonda di mazzi rossi
e si ritrae discreto
in punta di piedi

si ri-ha
per ri-conoscersi
e conoscersi
in un gioco gomitolo
senza fine...


*


ph Romina Dughero
mai varcare il tramonto
con le dita scabre
e l'animo impuro

è incertezza d'animo
quella ti fa librare
nelle tue poesie cadute

malnate,
sfiorate
_____nella gola blu

e la rugiada, seppur fredda,
ti è amica

*
ph Ayten Güven

lunedì 7 aprile 2014

lei
non amava
il compromesso
era troppo cielo

contava le strisce
delle rose
e le cuciva sulle labbra
per addormentarsi
lieve..

imprigionava gli attimi
e li addomesticava in se'

per fuggire lieve...


*
ph f.woodman
è un gorgo soffice
poliedrico
che ti lussa le vertebre
per poi ricrearti fiore
di mille luci
accasciate
sul mondo
tanto acuto , denso
ma mai invertebrato




*
ph Antonio Lorenzini



sabato 5 aprile 2014

accostami con mondi
lontani
quelli non fatiscenti
di carne e rugiada
di resina e betulla

afferrami
nell'inesauribile
duplice
gioco carezza

questo tutto vuol reggersi
equilibrio
non convertito
che ha bevuto il sangue
della nostra rugiada
di note ... nel nido senza rondini

in pieno giorno

con le gambe accavallate



*

ph Romina Dughero
lasciami solo
a mani aperte - nelle cicatrici a fiore-
il profilo del Tempo
per esacerbarmi
nel neo di una follia
che ridiscende a cascata
e non fa terremoto - non teme il suono-

s'inerpica
a tradimento (in silenzio, senza clamore)
sulla bocca di una stella
per ridiscendere
poi
tra le tue malattie
di sogno slabbrato
tra
lancette di foglie

e labbra inesatte

"è il Non tempo
che ha grido, odore
di muschio"

non contano le ginocchia
sbucciate____
nella fronte del sole
























*
ph Luca Barlocci