"Il codice degli occhi"

"Il codice degli occhi"
“Ti lascio le tue riflessioni / io sono troppo di carne/ e vivo in questo mondo/ partorita da una cicatrice azzurra.” (a.r.) ... “La poesia di Anna Rizzardi può, a prima vista, apparire semplice, quasi che si componga da se stessa. In realtà, oltre a questo dato spontaneo che diamo per assunto e imprescindibile, bisogna dire che la scrittura di questa Autrice ha e nasce da un profondo retaggio di solidi saperi e da una lunga meditazione - anche in qualità di attenta lettrice: lo stesso Leopardi infatti affermava che per essere poeti bisogna essere prima di tutto lettori - sulla tecnica e sullo stile da impiegare nei suoi scritti. A ciò non concorrono solo gli appassionati studi classici e umanistici, perché questi, da soli, non possono bastare a spiegare le capacità di scrittura, né attestano a-priori alcuna capacità poetica. È che Anna Rizzardi, con la sua profonda sensibilità, non solo scrive Poesia, ma pensa in Poesia: ha cioè un vero e innato talento, continuamente confermato da espressività poetica e cura e attenzione in ogni suo scritto. È attenzione per ogni particolare del linguaggio e attraverso quanto scritto finora, posso dire che Anna Rizzardi “dona” la sua anima al lettore che si approssima a leggere questi testi e in questi scritti il lettore trova il cuore e l’anima di questa Autrice. Sente tutto ciò e attraverso le parole scritte, il lettore ri-sente e ri-ascolta le proprie emozioni, perché Anna Rizzardi si s-porge verso il lettore." ( Carmine Valendino, Presidente dell'Associazione culturale "Luna Nera")

domenica 22 dicembre 2013

mi trapunto di
rumori d'anima
nel collo
nel fruscio
nel delirio delle dita
mi attorciglio
nell'embrione che
scoppia di colori
adescando la parte più
intima ____del fiore d'inverno
mi frammento
nell'arcobaleno in bianco e nero
che mi costella dalla nascita
creandomi meteora
___creatura nel cerchio di carta
con la bocca contenta, nelle lacrime
di sole

martedì 17 dicembre 2013

è bello
saperti fragile

sai accarezzare
la parte profonda
del sole
la sua
prismatica
singolarità

comprendi
l'angoscia di un fiore
schiuso nell'alba
ne denunci la
leggerezza

sfiori con un dito
la rugiada,
ne imbevi le dita
bevi un sorso di
prato senza
calpestarne gli steli
teneri

punta di un rovello
che si acuisce nella
pioggia
danzi
con delicatezza sulla nota
insulsa
mentre baci
_____quella che ti salva
sei tempesta
e raggio univoco, sempre


giovedì 5 dicembre 2013

È il fuoco centrale
che ti tiene viva
non una data
non un ritratto
è tatto e ragione che
s’intersecano
impongono di tacere al
battito insulso

voli come vuoi
anche cadendo
e stai sveglia nel buio
(non ti fa paura)
girandoti su un fianco

parli con le cicale
corteggi la corteccia di
ogni luogo
tieni le braccia
scostando le smancerie
non t’interessa il grande numero
solo un viso con
una stella accanto
nel punto singolare
che ti stringe alla gola

mentre sfogli i tuoi libri sferici,
li spiegazzi, li vivi e resti nel cerchio.

martedì 3 dicembre 2013

tenue
libera respiri e sguardi
è carezza...
dentro

nell'istante
alto, puro

nel duplice sangue


domenica 24 novembre 2013

era la bambina
che toccava troppo la luna

si divertiva
coi suoi lapislazzuli
li ricuciva ai suoi io

era anime
vecchie
antiche

con cappelli logori

aveva fiori nelle scarpe
stelle negli occhi

viveva d'insonnia
di farfalle
di passi nell'acqua

fugace nei suoi
salti
sempre a braccia aperte

era facile per lei
il senso delle cose
posava il suo inizio
sul precipizio
il mattino sul risvolto
delle sue maniche

il libro degli eventi
sul bagaglio di
una notte alba

solo in caso di
temporale
migrazioni inaspettate
era ipnotizzata

ma era il cielo
che frugava in lei
e la faceva traccia
diagramma estivo
bottone d'erba

le batteva dentro
l'infinito

era la bambina che
toccava troppo la luna


sabato 16 novembre 2013

ho un vestito azzurro con
cui farmi Luce, impeto, tratto
non è sempre Poesia, ma ricerca
di un ricordo di pienezza

tra il Tutto, la solitudine, la carne

sulla mia balaustra di stelle
tingo l'altra metà del cuore
è duplice sangue che sgocciola

ad ogni ora, nell'incavo ____prima del Vento ___che disperde

venerdì 15 novembre 2013

questo cuore aritmico, malconcio
che barcolla tra ceste e strumenti
di occhi
che fonde suoni, colori
in una sola rete

che si narra, osserva disincanti
disdegna compasso, squadra,
ama strane equivalenze , insolite
proporzioni

ogni cellula è pena, amore
tratto denso di sangue

è teatro d'invenzioni
libro empirico di fiori persi,
occhi slabbrati, palpebre precarie

è esito trasparente di musica d'aria,
____ illusione ostinata di papaveri piegati
che non si chiedono mai perchè rinascano
nella fermezza...ogni mattina

venerdì 8 novembre 2013

Aspirarsi
ampolle d’anima
nelle concave
insenature

capirsi fragilità
d’estasi
invernale

toccarsi tra vene
epistemi indefiniti

sì… siamo
anche ora
impalpabili tra
gabbiani di mente
e crepacci
di pensiero spento

-docile è
la poesia del
nostro volume-
Abbraccio
tutto ciò che respiro
la menta
le frasi spezzate
di vita e tepore
universale
le vene dell’orchidea
di cui si nutre il
tuo sguardo

-il codice degli occhi
è dentro di noi-
Ogni
arabesco
sul mio corpo
è pulsante vena
d’acqua
coro di vento

è costola
di un fato nuziale
diafano vivido

-ogni sussulto
è intimo
fratello di dubbi,
sempre
e richiama
grappoli di fuochi
bellissimi e caduchi

solo di rado
“placida quiete”…
Io sono quel
suono
loquace pertinace
che capisce
il grido rapito
che lavora alla
radice di un
viaggio

-ognuno-
è un elenco
un tempo
d’immateriali
guerre,
una strada di
ritorni e
soprannaturali
incroci

-la strofa
è dietro quella
porta a vetri
e sgocciola di
tempeste e anemoni

giovedì 7 novembre 2013

odio i
“2+2 fa 4”

le ipocrisie
i sillogismi dei
benpensanti

quelli che vedono
tutto opacamente delineato
asetticamente contornato

quelli che mangiano
sempre alla stessa ora
gli asettici che non tracimano
mai

gli amanti della visione
piccola, distorta dal
loro ego - piccola fogna umana –

chi si veste di un io non suo
per apparire trendy

chi non accetta la
provocazione
e si chiude in sé
maledettamente

chi legge e si atteggia
a piccolo Baricco

chi non cade, non piange,
non maledice mai

chi vive nella sua perfezione
perversa

chi non trema
nel suo sangue
non si perdona
non si perde in un tramonto
non prende una stella
tra le sue mani
e l’accarezza

chi non guarda mai il
cielo e risuscita con lui
ogni giorno, ogni notte,
ogni alba…

piccola _____ crepitante
fallibile
foglia
è un piccolo seme
deve credere, segreto
cantare la promessa
c'è mattino, c'è bocca
c'è...Vita___ferita,
saliva di Cielo







The Land Art of Sylvain Meyer
ed è l'inganno di un Tempo
che ci apre suoi Figli
da un lato la gola, aperta alla Rosa...
dall'altro il filo d'erba
che ci sfama sue Creature, spianato verso il Blu
nell'indefinito
...è brezza rosa, circolare, concentrica

*


"Departure" by George Lundeen
Location: Civic Center exterior
Type: Bronze sculpture
Owner: Loveland Art in Public Places
Acquired: 1986
Photo by George Lundeen

martedì 5 novembre 2013

scrivo tra la pelle
la polvere, un bacio
travestita, inginocchiata,
senza calcolo
con le palpebre socchiuse
con la mia mansione di carta,
logora, puntuale...
senza calcolo
scrivo sopra il mondo,senza smarrimento
per calarmi dentro
per carpire virgole,senza storture
scrivo tra il desiderio, il sentire e
l'interrogare
con dialoghi di stelle
e riti di terra
mi bastano monosillabi
per entrare sonorità____vivente
Io non so, cari ragazzi
quale foglia si staccherà per voi, quando, come,
quali frastagliature celerà , con quali dita e colori
la tingerete di Voi,
ma vi auguro di stringere a lungo
quell"amabile nulla" che i "saggi" chiamano vuoto
di innescare una poesia ogni giorno della vostra esistenza
di inciampare in fili d'erba e carezze di cielo
anche se il "duro tribunale" vi falcerà il sorriso
che possiate essere "nebbia iridata".....sempre
*
(dopo la lezione su M.Guidacci)
sfiorami con la tua parola che si apre rosa
adagiati lettera, ombra esile di tenerezza
su un sentiero verde, non tracciato...senza contorni
ammutolisci il silenzio degli alberi tra le nostre mani
e cogli, sole impreciso, le fragilità di pensieri chiusi, indomiti
narrami ferite, tronchi sventrati, girasoli piegati
cantami della sete, del niente, del tutto, del vuoto che lancina
posami silenzio sulla fronte
e ancorami
radice al suolo
dove il tuo braccio non è più il tuo braccio
e il mio braccio è
incavo d'erba e terra
____impulso di cielo e sangue


gracile il filo che ci aggroviglia
ma gremito di scrittura e vocaboli
dal sapore di rosa, vivo, acre
e che un Cielo mi viva
è credenza , duna, gola in
semincoscienza che lotta
col respiro

culla il bacio e i polsi legati
sei tu il mio migliore respiro
quello che rantola, ruzzola, cade
che frantuma dietro ogni tasto
quello che blasfemo scardina la realtà posata
e scoppia di farfalle
quello che s'inarca di inni essenziali
salutiferi nel pulsare in lettera
cifra, suono
quello che scalcia il sangue e lo rende slancio
sei tu, nel tuo scrostare la vita
minuto nel minuto...
ed è radice, ferma
piccola bambina della luna
cosa cerchi?
ciò che non muta, balugina nel buio
un tremore dai cento occhi
tre notti nell'Aurora?
modera il passo e cuci millimetri
nel fiato del tuo cielo
a punti d'oro
nel bivio delle ore,
prega, nel verde

lunedì 4 novembre 2013


capiscimi,
vedrai
sarà duro ma
mai acre come
il silenzio
quello che ti lega
i polsi
e ti macina i denti
è impetuosa la ruota
e stride
corre
non rallenta
mai
ti chiedo solo
la mano della
bellezza
per legarmi a
lei
_____ per sempre


Abbraccio
tutto ciò che respiro
la menta
le frasi spezzate
di vita e tepore
universale
le vene dell’orchidea
di cui si nutre il
tuo sguardo
-il codice degli occhi
è dentro di noi-