"Il codice degli occhi"

"Il codice degli occhi"
“Ti lascio le tue riflessioni / io sono troppo di carne/ e vivo in questo mondo/ partorita da una cicatrice azzurra.” (a.r.) ... “La poesia di Anna Rizzardi può, a prima vista, apparire semplice, quasi che si componga da se stessa. In realtà, oltre a questo dato spontaneo che diamo per assunto e imprescindibile, bisogna dire che la scrittura di questa Autrice ha e nasce da un profondo retaggio di solidi saperi e da una lunga meditazione - anche in qualità di attenta lettrice: lo stesso Leopardi infatti affermava che per essere poeti bisogna essere prima di tutto lettori - sulla tecnica e sullo stile da impiegare nei suoi scritti. A ciò non concorrono solo gli appassionati studi classici e umanistici, perché questi, da soli, non possono bastare a spiegare le capacità di scrittura, né attestano a-priori alcuna capacità poetica. È che Anna Rizzardi, con la sua profonda sensibilità, non solo scrive Poesia, ma pensa in Poesia: ha cioè un vero e innato talento, continuamente confermato da espressività poetica e cura e attenzione in ogni suo scritto. È attenzione per ogni particolare del linguaggio e attraverso quanto scritto finora, posso dire che Anna Rizzardi “dona” la sua anima al lettore che si approssima a leggere questi testi e in questi scritti il lettore trova il cuore e l’anima di questa Autrice. Sente tutto ciò e attraverso le parole scritte, il lettore ri-sente e ri-ascolta le proprie emozioni, perché Anna Rizzardi si s-porge verso il lettore." ( Carmine Valendino, Presidente dell'Associazione culturale "Luna Nera")

lunedì 2 maggio 2016

*

ti piace ondeggiare
nei miei pensieri
a margherita, dagli occhi allungati

sfiorarne le transizioni
le escrescenze
di carne e carta
tastarne le cicatrici

le intellezioni della pelle

guardarmi mentre sto alla finestra

ti sprofondi nel mio nome,
lo senti,

ne fai forse corrente
illusoria
nel tuo gioco d'ingranaggi

inarcati con me nel gioco infinito
di ogni singolo dito

rispondimi, rilega il passaggio della cometa
alla fine del mondo
lambisci ,
non voglio
pagine calde di sillabe
né arrivederci
solo giorni, silenzi
papaveri (mentre il libro è corpo vivo)

*



ph Giovanna Meo
poetry anna rizzardi

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