in braccio alla natura
anche tra macerie
sintagmi di volo
acceso
denudata di ragnatele
come fiore
di pioggia
sotto i piedi
il visibile
negli occhi
le cinque dita
del sole
*
ph Emanuela Migliaccio
mercoledì 30 aprile 2014
spegnere per un istante
la sveglia del tempo
e tastare al buio impronte
nei capelli sottili
dell'aria
mentre
intrecciamo aliti di mani invisibili
nel crepuscolo..
invocare i due pianeti
in un tratteggio di visi
cucendoli...
con ago e filo di luna
favole tremanti
nella bocca
di un angelo..
*
ph Nunzia Convertino
la sveglia del tempo
e tastare al buio impronte
nei capelli sottili
dell'aria
mentre
intrecciamo aliti di mani invisibili
nel crepuscolo..
invocare i due pianeti
in un tratteggio di visi
cucendoli...
con ago e filo di luna
favole tremanti
nella bocca
di un angelo..
*
ph Nunzia Convertino
domenica 27 aprile 2014
domenica 20 aprile 2014
se mi spii
nei sogni d'acacia
troverai mezzi mari in idiosincrasia
costante col cielo (il fatto normale non sente, mai)
nicchie di baci a mezz'aria, cose volute
frastornate da remore di piombo
mi vivrai iride
un po' spaesata tra consigli di pelle
e metafore d'estate
mentre l'autunno ha sempre dimora
nelle mani...
sarà solo numero
in estasi
di sillabe bagnate ...ma credimi, senza trattenere
il respiro
*
ph Nunzia Convertino
nei sogni d'acacia
troverai mezzi mari in idiosincrasia
costante col cielo (il fatto normale non sente, mai)
nicchie di baci a mezz'aria, cose volute
frastornate da remore di piombo
mi vivrai iride
un po' spaesata tra consigli di pelle
e metafore d'estate
mentre l'autunno ha sempre dimora
nelle mani...
sarà solo numero
in estasi
di sillabe bagnate ...ma credimi, senza trattenere
il respiro
*
ph Nunzia Convertino
e il verso
vola cieco
carnale
puro....
e non è cinema muto
ma scava pelle (rotola nell'incavo segreto)
ogni tessuto...nel suo grido
lotta
nelle vene
(rotola nel fiato biondo)
si lega al dito
e fiuta il guardaroba...
ti guarda
a occhi chiusi
con la prepotenza di un
miracolo
che strappa qualcosa con le radici...
*
ph Romina Dughero
vola cieco
carnale
puro....
e non è cinema muto
ma scava pelle (rotola nell'incavo segreto)
ogni tessuto...nel suo grido
lotta
nelle vene
(rotola nel fiato biondo)
si lega al dito
e fiuta il guardaroba...
ti guarda
a occhi chiusi
con la prepotenza di un
miracolo
che strappa qualcosa con le radici...
*
ph Romina Dughero
è un lieve accenno
sa di petalo spiga stelo
incoerenza
tra pietre umide
ostinate si vacilla
sono viaggi che agitano braccia
incolumi
risvegliano millenni
anime migrate
ancora fluttuanti
nel loro letto bagnato di
pioggia
grida recise
non arrivate in superficie
o che hanno parlato
racchiuse in scarpe troppo strette
piegate in conversazioni lunari
o corpi dolenti...
tremano
lottano ancora....respirano
le senti?
*
ph Luca Barlocci
sa di petalo spiga stelo
incoerenza
tra pietre umide
ostinate si vacilla
sono viaggi che agitano braccia
incolumi
risvegliano millenni
anime migrate
ancora fluttuanti
nel loro letto bagnato di
pioggia
grida recise
non arrivate in superficie
o che hanno parlato
racchiuse in scarpe troppo strette
piegate in conversazioni lunari
o corpi dolenti...
tremano
lottano ancora....respirano
le senti?
*
ph Luca Barlocci
martedì 15 aprile 2014
e questo disperdersi
vaneggiare
nella casa degli dei...se esistono...
refrattari...nascosti...
non c'è alito di muschio che possa
competere col sole
con la parentesi sericea di un viaggio
che sale dal collo al respiro di un oblio
anche momentaneo
ma in comunione con l'elisio
non voluto, che si accende nel corso
di un lento sfiorare....
con i tuoi capelli in mano
nei lembi
solo un velo che s'infrange
e vive di domanda
*
ph Barbara Marin
vaneggiare
nella casa degli dei...se esistono...
refrattari...nascosti...
non c'è alito di muschio che possa
competere col sole
con la parentesi sericea di un viaggio
che sale dal collo al respiro di un oblio
anche momentaneo
ma in comunione con l'elisio
non voluto, che si accende nel corso
di un lento sfiorare....
con i tuoi capelli in mano
nei lembi
solo un velo che s'infrange
e vive di domanda
*
ph Barbara Marin
ritornerai
acqua
dagli occhi grandi
concepirai immaginari e
mezzi colori (dall'involucro di pelle)
sussurrerai al buio e
capterai quella selva d'immagini
che sin dall'alba
si accascia
ai tuoi piedi
immateriale nel tuo camminare
in un quadro contemporaneo
miscelerai quell'ovale
dai capelli biondi
e gli occhi a mandorla
per non far torto al mistero
che ti aleggia intorno
e sul gradino di un eremo
troverai la chiave del libro
che hai imparato a scrivere
con le unghie e i piedi feriti...
ritornerai acqua
dalle dita sottili....
a prescindere dalla domanda
del cielo
*
ph Barbara Marin
acqua
dagli occhi grandi
concepirai immaginari e
mezzi colori (dall'involucro di pelle)
sussurrerai al buio e
capterai quella selva d'immagini
che sin dall'alba
si accascia
ai tuoi piedi
immateriale nel tuo camminare
in un quadro contemporaneo
miscelerai quell'ovale
dai capelli biondi
e gli occhi a mandorla
per non far torto al mistero
che ti aleggia intorno
e sul gradino di un eremo
troverai la chiave del libro
che hai imparato a scrivere
con le unghie e i piedi feriti...
ritornerai acqua
dalle dita sottili....
a prescindere dalla domanda
del cielo
*
ph Barbara Marin
non vedi che la terra
ha la forma rotonda
e si attorciglia alle mie gambe
di faticosa leggerezza
ama agguantare
il grigio, sorvolare il bianco
baciare la forma dondolante
trattenere il riso in gola
nell'estasi di tre parole
l'abisso non la divide dalla voragine
dell'ammenda
e una fata (non so se sia buona)
le stringe le gote
e le bagna di sole
ogni mattina o all'occorrenza
nel tramonto della pelle
e di un volo troppo alto...
guardalo mentre ricresce
e viola la nebbia perchè sa
perchè ama
perchè contrabbanda le braccia
con le foglie dell'eden.....
*
ph debora morelli
ha la forma rotonda
e si attorciglia alle mie gambe
di faticosa leggerezza
ama agguantare
il grigio, sorvolare il bianco
baciare la forma dondolante
trattenere il riso in gola
nell'estasi di tre parole
l'abisso non la divide dalla voragine
dell'ammenda
e una fata (non so se sia buona)
le stringe le gote
e le bagna di sole
ogni mattina o all'occorrenza
nel tramonto della pelle
e di un volo troppo alto...
guardalo mentre ricresce
e viola la nebbia perchè sa
perchè ama
perchè contrabbanda le braccia
con le foglie dell'eden.....
*
ph debora morelli
peccato quel fiore
intriso sulla schiena
peccato quella macchia
metamorfica che trascende e s'innalza
d'intrigante vertigine
scalza
peccato quella tempera
malriuscita
che esce dal vetro opaco
è incline, una tenerezza
vessata tra tre piume
nulla di riprovevole,
solo una seduta spiritica
di anime di poesia.....
*
ph Debora Morelli
intriso sulla schiena
peccato quella macchia
metamorfica che trascende e s'innalza
d'intrigante vertigine
scalza
peccato quella tempera
malriuscita
che esce dal vetro opaco
è incline, una tenerezza
vessata tra tre piume
nulla di riprovevole,
solo una seduta spiritica
di anime di poesia.....
*
ph Debora Morelli
giovedì 10 aprile 2014
martedì 8 aprile 2014
tu lo sai
quanto gli immaginari sproloqui
non possano addentarti
nel rosso
nei tuoi occhi c'è quel non so che
che vibra di scoperta purpurea
non si accascia facilmente
al suolo
perchè capisce- con un solo sguardo, non di carta
entra
nelle vite altrui
le inonda di mazzi rossi
e si ritrae discreto
in punta di piedi
si ri-ha
per ri-conoscersi
e conoscersi
in un gioco gomitolo
senza fine...
*
ph Romina Dughero
quanto gli immaginari sproloqui
non possano addentarti
nel rosso
nei tuoi occhi c'è quel non so che
che vibra di scoperta purpurea
non si accascia facilmente
al suolo
perchè capisce- con un solo sguardo, non di carta
entra
nelle vite altrui
le inonda di mazzi rossi
e si ritrae discreto
in punta di piedi
si ri-ha
per ri-conoscersi
e conoscersi
in un gioco gomitolo
senza fine...
*
ph Romina Dughero
lunedì 7 aprile 2014
sabato 5 aprile 2014
accostami con mondi
lontani
quelli non fatiscenti
di carne e rugiada
di resina e betulla
afferrami
nell'inesauribile
duplice
gioco carezza
questo tutto vuol reggersi
equilibrio
non convertito
che ha bevuto il sangue
della nostra rugiada
di note ... nel nido senza rondini
in pieno giorno
con le gambe accavallate
*
ph Romina Dughero
lontani
quelli non fatiscenti
di carne e rugiada
di resina e betulla
afferrami
nell'inesauribile
duplice
gioco carezza
questo tutto vuol reggersi
equilibrio
non convertito
che ha bevuto il sangue
della nostra rugiada
di note ... nel nido senza rondini
in pieno giorno
con le gambe accavallate
*
ph Romina Dughero
lasciami solo
a mani aperte - nelle cicatrici a fiore-
il profilo del Tempo
per esacerbarmi
nel neo di una follia
che ridiscende a cascata
e non fa terremoto - non teme il suono-
s'inerpica
a tradimento (in silenzio, senza clamore)
sulla bocca di una stella
per ridiscendere
poi
tra le tue malattie
di sogno slabbrato
tra
lancette di foglie
e labbra inesatte
"è il Non tempo
che ha grido, odore
di muschio"
non contano le ginocchia
sbucciate____
nella fronte del sole
*
ph Luca Barlocci
a mani aperte - nelle cicatrici a fiore-
il profilo del Tempo
per esacerbarmi
nel neo di una follia
che ridiscende a cascata
e non fa terremoto - non teme il suono-
s'inerpica
a tradimento (in silenzio, senza clamore)
sulla bocca di una stella
per ridiscendere
poi
tra le tue malattie
di sogno slabbrato
tra
lancette di foglie
e labbra inesatte
"è il Non tempo
che ha grido, odore
di muschio"
non contano le ginocchia
sbucciate____
nella fronte del sole
*
ph Luca Barlocci
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