*
il tempo rovesciato, dunque
fotografare
il ventre delle mani
che ci costringe
a procreare ogni istante
di latte
che c'inonda le palpebre (le quattro stagioni in sintesi di luce)
intrecciare dissonanze
proiettare il polo
recondito delle labbra
troppo frastuono
tra i sonnambuli, fuori
- nel conclave delle guance e dei
fiori scuri , stringersi
a mo' di equinozio-
dentro il sudario
di sillabe che ci scalzano
il mio dio, un solo, lieve inventario
di girasoli chiusi, da innaffiare oltre il grigio/bianco
e l'orlo del primo mattino
*
il tempo rovesciato, dunque
fotografare
il ventre delle mani
che ci costringe
a procreare ogni istante
di latte
che c'inonda le palpebre (le quattro stagioni in sintesi di luce)
intrecciare dissonanze
proiettare il polo
recondito delle labbra
troppo frastuono
tra i sonnambuli, fuori
- nel conclave delle guance e dei
fiori scuri , stringersi
a mo' di equinozio-
dentro il sudario
di sillabe che ci scalzano
il mio dio, un solo, lieve inventario
di girasoli chiusi, da innaffiare oltre il grigio/bianco
e l'orlo del primo mattino
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ph monia merlo ©
poetry anna rizzardi