*
sai
come si accostano
le mani al bianco?
è un leggero capolino
che grida di nervi,
notte metallica
in essere
un urgente
gemere che si precisa
nella mano pugile
nel gesto senza centro
nella deriva
dalla parola infilata
nel corpo
(e se proprio
carezza d'acquario
indocile...che riaffiora)
chiasso
indisturbato
tra le righe
mentre il sole ti rende
bonaccia...
se - per idea- sogni un sì...nella pioggia
*
poetry Anna Rizzardi
ph © Laura Makabresku: photography & fairy tales.
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