mi trapunto di
rumori d'anima
nel collo
nel fruscio
nel delirio delle dita
mi attorciglio
nell'embrione che
scoppia di colori
adescando la parte più
intima ____del fiore d'inverno
mi frammento
nell'arcobaleno in bianco e nero
che mi costella dalla nascita
creandomi meteora
___creatura nel cerchio di carta
con la bocca contenta, nelle lacrime
di sole
domenica 22 dicembre 2013
martedì 17 dicembre 2013
è bello
saperti fragile
sai accarezzare
la parte profonda
del sole
la sua
prismatica
singolarità
comprendi
l'angoscia di un fiore
schiuso nell'alba
ne denunci la
leggerezza
sfiori con un dito
la rugiada,
ne imbevi le dita
bevi un sorso di
prato senza
calpestarne gli steli
teneri
punta di un rovello
che si acuisce nella
pioggia
danzi
con delicatezza sulla nota
insulsa
mentre baci
_____quella che ti salva
sei tempesta
e raggio univoco, sempre
saperti fragile
sai accarezzare
la parte profonda
del sole
la sua
prismatica
singolarità
comprendi
l'angoscia di un fiore
schiuso nell'alba
ne denunci la
leggerezza
sfiori con un dito
la rugiada,
ne imbevi le dita
bevi un sorso di
prato senza
calpestarne gli steli
teneri
punta di un rovello
che si acuisce nella
pioggia
danzi
con delicatezza sulla nota
insulsa
mentre baci
_____quella che ti salva
sei tempesta
e raggio univoco, sempre
giovedì 5 dicembre 2013
È il fuoco centrale
che ti tiene viva
non una data
non un ritratto
è tatto e ragione che
s’intersecano
impongono di tacere al
battito insulso
voli come vuoi
anche cadendo
e stai sveglia nel buio
(non ti fa paura)
girandoti su un fianco
parli con le cicale
corteggi la corteccia di
ogni luogo
tieni le braccia
scostando le smancerie
non t’interessa il grande numero
solo un viso con
una stella accanto
nel punto singolare
che ti stringe alla gola
mentre sfogli i tuoi libri sferici,
li spiegazzi, li vivi e resti nel cerchio.
che ti tiene viva
non una data
non un ritratto
è tatto e ragione che
s’intersecano
impongono di tacere al
battito insulso
voli come vuoi
anche cadendo
e stai sveglia nel buio
(non ti fa paura)
girandoti su un fianco
parli con le cicale
corteggi la corteccia di
ogni luogo
tieni le braccia
scostando le smancerie
non t’interessa il grande numero
solo un viso con
una stella accanto
nel punto singolare
che ti stringe alla gola
mentre sfogli i tuoi libri sferici,
li spiegazzi, li vivi e resti nel cerchio.
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